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Cari Amici, Soci e Simpatizzanti,
ieri sera, giovedì 12 aprile, ha avuto luogo l'incontro da noi richiesto e che molti di voi hanno sottoscritto con la petizione contro la chiusura della falesia di San Romedio. Le firme raccolte in poco meno di una settimana sono state 300, e questo ci ha fatto molto piacere, perché da un senso al nostro agire, siamo tanti e siamo una realtà indiscutibile.
La riunione del tavolo "tecnico" si è svolta presso il municipio di Sanzeno, ed erano presenti come da noi richiesto i rappresentanti del comune di Sanzeno e di Romeno, della Comunità di Valle, delle sezioni SAT di Taio e Cles, della stazione del Soccorso Alpino di Fondo e della scuola di alpinismo Corradini di Fondo.
Prima di tutto occorre precisare che l'incontro aveva lo scopo di chiarire le ragioni per cui il comune di Sanzeno ha ventilato l'ipotesi di chiudere la falesia e raccogliere attorno al tavolo tutti gli enti/associazioni che hanno la possibilità di poter valutare da un punto di vista tecnico tale eventualità. Durante tutto il corso dell'incontro non ci sono mai stati momenti di scontro o tensione, anzi il clima è stato sempre collaborativo da parte di tutti.
Il problema principale che è emerso, e credo che tutti noi ne siamo a conoscenza, è la "pericolosità" del tratto di sentiero antistante le vie d'arrampicata. Nonostante il grande lavoro di pulizia fatto in questi 10 anni (la falesia è stata chiodata nel 2002) è sempre possibile che qualche sasso di piccole e medie dimensioni possa franare anche con un piccolo sovraccarico (inteso come arrampicatore che scala) e quindi sfortunatamente colpire qualche passante (inteso come pellegrino). Quindi l'amministrazione di Sanzeno vuole evitare l'uso promiscuo del sentiero, cioè la presenza di arrampicatori e passanti sullo stesso sentiero.
Occorre precisare che:
- l'intero sentiero corre sul territorio sia di Sanzeno che di Romeno, ma la gestione dello stesso e quindi l'eventuale responsabilità ricade sul comune di Sanzeno;
- l'intero sentiero è soggetto annualmente a pulizia e opera di disgaggio e bonifica per la messa in sicurezza delle pareti sovrastanti al sentiero;
- l'intero sentiero è classificato come "passeggiata" e non come sentiero di montagna o sentiero attrezzato;
- la parete di roccia ricade invece nel territorio del comune di Romeno.
Ecco quindi che il comune di Sanzeno intravvede come unica possibilità per escludere ogni possibile pericolo per i passanti la chiusura della falesia. Soluzione, a detta nostra e di tutti gli altri enti presenti al tavolo, decisamente miope. Difatti tale soluzione non risolve la "sicurezza" dell'intero sentiero, che rimane indiscutibilmente un sentiero soggetto alla caduta di sassi e massi nonostante l'attività di pulizia effettuata. Quindi la chiusura della falesia è solamente una soluzione per ridurre le probabilità di rischio su quel tratto ma che questo sentiero oggettivamente ha lungo tutto il suo percorso.
Il comune di Sanzeno ha richiesto alla SAT di prendere sotto la loro responsabilità il sentiero, mantenendo però le spese di gestione, in maniera tale da classificarlo sentiero di montagna. Questa soluzione è impraticabile visto che la passeggiata non rientra minimamente nella fattispecie ne di un sentiero di montagna ne di una via attrezzata. Occorrerebbe smantellare tutte le protezioni in legno e ripristinare tutti i cordini metallici, insomma una richiesta irricevibile.
Il comune di Sanzeno si rifiuta comunque di affiggere qualsiasi cartellonistica che riporta il grado di pericolo del sentiero, visto che per loro non esistono pericoli oggettivi. Ma questo a parere di tutti è una scelta dettata più da logiche amministrative/politiche, sarebbe infatti un'ammissione di colpa e inoltre perderebbero tutto l'afflusso turistico che oggi c'è sulla passeggiata.
Rimane la volontà di tutti i partecipanti al tavolo di mantenere entrambe le realtà (falesia e sentiero), quindi il comune di Sanzeno in terza ipotesi ha proposto una soluzione strutturale, creare una copertura in legno (tipo pergolato) sul sentiero antistante le vie attrezzate. In questo modo gli arrampicatori possono rimanere sopra il tunnel ed i passanti percorrere senza rischi il tratto di sentiero.
A questa soluzione noi abbiamo proposto invece la costruzione di un sentiero secondario più basso di 5-6 metri dedicato solamente ai passanti. Ma a detta del comune tale opera sarebbe esosa vista la pendenza del tratto di bosco sottostante.
Quindi in seconda ipotesi abbiamo proposto l'ampliamento del sentiero già presente creando una passerella con un tavolato di 2mt di larghezza, con corrimano esterno ed eventuale cordino che lo delimiti internamente dal sentiero. Questo consentirebbe a chi arrampica di rimanere sul sentiero ed ai passanti di percorre la passerella fuori la portata dalla caduta di possibili sassi, eliminando la promiscuità del sentiero. Tale soluzione a detta nostra, della SAT e del soccorso alpino sarebbe anche la meno impattante e sicuramente più armoniosa con l'ambiente circostante. Resta di fatto la necessità di effettuare una pulizia mirata dell'area della falesia stessa ad opera di una ditta di disgaggi che ne consolidi le parti deboli e renda la falesia a prova di bomba.
L'opzione Tunnel a detta del comune di Sanzeno si aggirerebbe attorno i 10-15.000euro.
L'opzione Passerella + disgaggio dobbiamo valutarla con una ditta del settore, ma a detta di tutti dovrebbe essere pressoché simile.
Naturalmente il costo di tale soluzione dovrebbe ricadere sui comuni di Sanzeno e Romeno, ma non è escluso il contributo di comunità di valle, provincia ed eventualmente anche privati.
Quindi abbiamo terminato l'incontro con la promessa di valutare internamente ai diversi enti/associazioni quale delle due soluzioni sia la più idonea, chiedere un preventivo per la fattibilità di tali opere e ritrovarci il prima possibile per prendere una decisione definitiva.
Vi chiediamo quindi di farci pervenire in qualsiasi modo la vostra opinione (Tunnel o Passerella) o se le avete delle soluzioni alternative.
Inoltre chiediamo a tutti coloro che frequentano la falesia di evitare in tutti i modi la possibilità di incorrere in qualsiasi azione che possa pregiudicare la sicurezza dei passanti, perché questo legittimerebbe il comune a chiudere la falesia senza se e senza ma.
Scusate la lunga mail, ma vi assicuro che scriverla è stato peggio che leggerla.
Grazie a tutti e a presto.
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